Un gruppo di ricerca dell’ITD [Istituto Tecnologie Didattiche di Genova] ha appena pubblicato “Classi ibride e inclusione socio-educativa” un libro scaricabile gratuitamente da questa pagina: https://ojs.
Un gruppo di ricerca dell’ITD [Istituto Tecnologie Didattiche di Genova] ha appena pubblicato “Classi ibride e inclusione socio-educativa” un libro scaricabile gratuitamente da questa pagina: https://ojs.
Segnaliamo che a breve sarà pubblicato il bando per il corso di alta formazione EDUCAZIONE ESTETICA, INCLUSIONE E INNOVAZIONE DIGITALE PER LA FRUIZIONE DEI MUSEI organizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dall’Università di Bologna. Il corso intende formare figure professionali in grado di valorizzare produzioni artistiche e raccolte museali in una prospettiva educativa e culturale fondante. Per maggiori info http://bit.ly/2MX88Sl
Segnaliamo un concorso promosso da Invalsi per selezionare buone pratiche, realizzate dalle scuole di ogni ordine e grado, con l’obiettivo di sviluppare competenza di lettura e comprensione di testi in lingua italiana. Una buona capacità di lettura è indispensabile al fine di sviluppare una più ampia comprensione del testo. Saranno selezionate le pratiche che, in base a criteri stabiliti ( pertinenza, accuratezza, efficacia, replicabilità) meglio perseguiranno tale obiettivo: tre per la scuola primaria, tre per la scuola secondaria di primo grado, tre per la scuola secondaria di secondo grado e una realizzata nell’Istruzione e Formazione Professionale. Le Buone Pratiche dovranno essere già realizzate o in corso di attuazione da almeno un anno scolastico.
La proposta deve essere inviata entro il 17/09/2018 al seguente indirizzo di posta elettronica: convegno.lettura2018@invalsi.it
Per maggiori informazioni
http://www.invalsi.it/download2/concorsi/2018/buone_prat/Call_Lettura_nov2018.pdf
<<La sola iniezione di software e di hardware, senza una riflessione metodologica seria, non basta ….(per rendere la scuola davvero formativa e innovativa)>>. Lo sostiene il professor Ferri in un recente e interessante articolo su Nova 24. Le pratiche di insegnamento che prevedono l’integrazione efficace del digitale richiedono una formazione di qualità, una capillare diffusione delle buone pratiche e la valorizzazione dei docenti e dei dirigenti competenti. E’ importante un cambio di prospettiva, anche da parte degli studenti che vanno accompagnati in un percorso di responsabilizzazione nei confronti del proprio apprendimento. Una grande sfida è diffondere la cultura dell’autonomia e della responsabilità fra tutti gli attori della scuola e della società.
di Mangiarotti Aurora e Rosangela Mapelli
Bologna è stata la città scelta dal MIUR per festeggiare i tre anni del PNSD.
Nelle severe e maestose sale di Palazzo Re Enzo, bambini e ragazzi hanno portato le loro esperienze, i prodotti frutto della loro creatività e di percorsi didattici innovativi: non solo autori, ma anche competenti e spigliati divulgatori, gli studenti erano pronti a descrivere le loro realizzazioni ad un folto pubblico e a soddisfare le richieste dei più curiosi. Abbiamo visto libri cartacei animati o luminosi grazie a led, robot che danzavano, video, giochi e tanto altro: la tecnologia non fine a se stessa, ma strumento per l’apprendimento
Nell’Urban Center, uno spazio aperto alla città dove è possibile passare alcune ore immersi nella lettura di quotidiani, frequentare la biblioteca o partecipare ad incontri culturali, abbiamo incontrato anziani, studenti universitari, mamme con i loro bambini. Ebbene, in questo contesto eccezionale, al secondo piano in alcuni box trasparenti, che accolgono una dozzina di persone al massimo, si sono svolti incontri di formazione sui temi del PNSD. Questa modalità ha permesso un significativo confronto fra corsisti ed esperti che ha reso gli interventi particolarmente efficaci.
I cortili e le piazze circostanti Palazzo Accursio e Palazzo re Enzo hanno riservato la più grande sorpresa: cupole geodetiche trasparenti, per ospitare workshop e laboratori.
Queste installazioni stimolavano la curiosità dei passanti che spesso facevano una sosta per osservare quanto avveniva all’interno e davano la percezione ai corsisti di essere contemporaneamente protagonisti del laboratorio e immersi nella frenesia operosa della piazza.
Nelle cupole, attrezzate di tutto punto con tavoli e sgabelli di cartone rigido, abbiamo partecipato a laboratori di tinkering e robotica che ci hanno davvero entusiasmato, parole d’ordine: provare, scoprire, creare, progettare
Un’esperienza interessante e “immersiva” nella realtà vera, che dà speranza per il futuro della nostra scuola.